Barbie’s Dream House

Set Tour

Il 20 luglio 2023 esce nelle sale cinema italiane il film “Barbie” diretto da Greta Gerwig, con Margot Robbie nei panni della bambola più famosa al mondo.

La scenografa Sarah Greenwood, insieme alla set decorator Katie Spencer, ha  ricostruito totalmente il mondo di Barbie costruendo 4 Dreamhouse a grandezza naturale negli studi in Gran Bretagna. Ovviamente il tutto è stato colorato di rosa, tanto che si dice che abbiano causato una carenza internazionale di rosa fluorescente della marca Rosco.
La casa che si vede nel film è un riflesso di come concepiamo la Dreamhouse ai giorni nostri. Le due creative si sono ispirate al modernismo mid-century di Palm Springs, prendendo ad esempio la Kaufmann House di Richard Neutra, il tutto dice Greenwood cercando di “rendere Barbie reale in questo mondo irreale”.

La Dreamhouse di Barbie ha proporzioni ridotte rispetto alle dimensioni umane per cui risulta sproporzionata, ad esempio il soffitto risulta basso rendendo grandi gli attori nello spazio e quindi sempre sproporzionati; il tutto viene reso reso ancora più irreale colorando tutto il set nelle diverse tonalità di rosa.

L’armadio è una vetrina che riprende la scatola dei giocattoli dove si trovano i vestiti e tutti i possibili abbinamenti e il letto a forma di cuore ha una testata a forma di conchiglia rivestita di velluto con un copriletto di paillette. La piscina è senza acqua e anche gli altri elementi naturali come il fuoco sono rappresentati come superfici o elementi 2D in plastica

Nel video di presentazione della casa, Barbie/Margot Robbie ci svela gli interni dove è possibile scorgere numerose icone di design italiano e non degli anni ’60 e ’70:

le sedie Tulip del 1957 di Eero Saarinen prodotte da Knoll, la tv sferica Keracolor del 1966, le scimmiette che sembrano proprio quelle di Seletti senza le lampadine e dipinte ovviamente di rosa, la Bubble chair appesa al soffitto di Eero Aarnio del 1968, il radiofonografo Brionvega disegnato da Achille e Piergiacomo Castiglioni nel 1964, la lampada da tavolo Flowerpot disegnata da Verner Panton del 1968, il divano Osaka di Pierre Paulin del 1967 ora prodotto da La Cividina, la poltrona 4801 di Joe Colombo prodotta da Kartell del 1965, lo specchio Ultrafragola di Ettore Sottsass del 1970 di Poltronova, le sedie Casalino di Alexander Begge prodotte da Casala … e sono sicura che vedendo il film ci saranno tante altre icone di design di quegli anni!

Per festeggiare i 60 anni di Barbie, nel 2022 Pin Up Magazine e Mattel pubblicano un volume intitolato Barbie DreamHouse che ripercorre l’evoluzione stilistica della casa di Barbie. 

 la Dreamhouse, che si è sempre evoluta negli anni adattandosi ai cambiamenti sociali, politici ed economici che ha caratterizzato il periodo dagli anni ‘60 ad oggi, anzi a volte rendendosi premonitrice di cambianti che nel tempo si sono resi necessari. Ad esempio la Dreamhouse di Barbie debutta nel 1962, in quel periodo era difficilissimo che gli istituti di credito concedessero a una giovane donna la possibilità di comprare casa senza co-firmatari maschi, ma Barbie può fare tutto.
_La prima Dreamhouse del 1962 si presentava come una scatola chiusa in cartone, era una casa su un piano senza la cucina, a differenza di molte case delle bambole realizzate con l’intento di insegnare alle ragazze i compiti domestici, c’era la sala con la tv e nella camera da letto era presente un letto singolo, dettaglio non trascurabile in quel periodo per sottolineare che è la casa di Barbie, e non di Barbie e Ken. Gli arredi in cartone richiamano il design scandinavo e alcune forme degli arredi di George Nelson.
_Nel 1974 la casa si sviluppa in altezza ed è ricca di dettagli stampati sulle pareti delle stanze come le lampade Tiffany, libri, la racchetta da tennis, le piante da interno e varie decorazioni che ricordano il movimento artistico americano Pattern and Decoration in contrasto con la sobrietà minimal di quegli anni.
_ Nel 1979 Barbie si trasferisce in periferia in una casa con una struttura ad A modulare, simile a uno chalet di montagna. I moduli della casa si potevano separare e gli elementi come le piante e gli arredi erano tridimensionali e il materiale usato è plastic is fantastic. Il divano presente nella casa sembra per le forme il Togo Sofa di Michel Ducaroy (Ducarey) di Ligne Roset e il resto degli arredi prendono ispirazione dal Mid-century-modern
_Nel 1990 Mattel ha bisogno di distinguersi dalla concorrenza e ricorre all’uso del colore rosa in tutte le sue sfumature. La casa è più vistosa e di dimensioni più ampie con tanti mobili all’interno. Diventa uno status symbol. E‘ una casa in stile coloniale con colonne doriche in facciata che riprende lo stile delle McMansion americane. L’arredo ritorna ad essere quello tipico delle case delle bambole in stile vittoriano con decorazioni floreali.
_Infine nel 2021 si ritorna a forme più lineari e pulite, la casa è provvista di ascensore, era presente anche prima ma ora ha le dimensioni corrette per l’ingombro della sedia a rotelle. all’interno c’è la postazione da dj e una piscina sulla terrazza. Tra gli arredi si nota la poltrona sospesa in stile Bubble chair di Eero Aarnio del 1968 e adeguandosi alle esigenze del tempo inserisce in casa la postazione lavoro.

Quindi possiamo dire se da sempre società americana ha sostenuto la promessa di avere una casa di proprietà come parte integrante del sogno americano, da più di 60 anni la Dreamhouse di Barbie lo ha ulteriormente instillato in ognuno di noi fin dalla giovane età!

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“Architetto appassionata di design e di cinema, trova un modo divertente per rovinare la visione dei film. Sconsiglio di imitare tali gesta, consiglio invece di godersi semplicemente i film.”

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